Da inizio 2018 su Facebook è in vigore un nuovo algoritmo il cui obiettivo è di rimettere al centro le persone. Questo nuovo algoritmo ha destato però non poche critiche da alcuni utenti, perché cambia alcune delle basi che hanno dato successo al social network di Zuckerberg, come la viralità e il marketing.

Mark Zuckerberg ha annunciato un epocale cambiamento nel funzionamento dell’algoritmo di Facebook che dovrebbe portare a più contenuti con interazioni tra persone e meno contenuti aziendali.

L’obiettivo è rendere Facebook sempre piùsocievole”, capace di dare maggior soddisfazione nell’utilizzo, rispondendo pure alle lamentele degli utenti sulla pubblicità.

Tutto questo, nella luce che è l’immenso numero di utenti ad essere il “motore” del social network e del suo successo.

Con questo algoritmo, grazie al sistema “Last Actor”, si dovrebbero limitare i contenuti di poco valore, molto spesso indesiderati dagli utenti – soprattutto perché segnalati come offensivi – e valorizzare invece i post degli utenti con cui si sta più in contatto.

Facebook oggi è difficile da usare

Andrea Albanese, organizzatore del Social Media Marketing Day Italia, dichiara: “Le persone si stanno spostando sempre di più verso le chat sia private che di gruppo, preferendole a forme di interazione più pubbliche”.

È chiaro anche per l’utente medio che Facebook sia diventato “un ambiente complesso” e non più di facile comprensione.

Così lo scopo di Facebook è tornare a essere quel social network, come direbbe lo stesso Albanese, “semplice, genuino e senza fronzoli” come quello del clamoroso boom alla fine degli anni 2000.

Inoltre, è stato condotto un redesign del NewsFeed (cioè, la parte di Facebook dove si leggono i post) per cercare di migliorare l’esperienza utente, allungando così il tempo di permanenza degli utenti e facendo evitare la fuga verso altri social network.

Come sottolinea Alessandro Mazzù, consulente di web marketing in un’intervista ad Inside Marketing, “tutti noi vorremmo vedere nel nostro feed notizie più interessanti e utili, e così credo sinceramente che i cambiamenti come questi siano utilissimi per rendere sempre meno visibili i post di pagine che si limitano a pubblicare ogni giorno post in cui vogliono solo vendere i loro post e servizi”.

Le aziende devono cambiare strategia

Così le aziende che operano sui social network sentono il bisogno di cambiare strategia, creando “contenuti che le persone vogliono effettivamente leggere, oppure soddisfare un’esigenza”.

Questo però potrebbe creare dei problemi alle aziende che investono in pubblicità su Facebook perché vedrebbero il loro spazio pubblicitario sempre più ridotto.

Inoltre, ciò potrebbe danneggiare anche Facebook stesso – visto che è un’azienda che basa il suo business anche e soprattutto sulla vendita di advertising – e il suo fatturato potrebbe non crescere più come prima per il ridotto potenziale di marketing.

Per limitare il problema della riduzione di visibilità su Facebook, le aziende dovrebbero puntare su strategie alternative alla piattaforma di Zuckerberg. Ad esempio, potrebbero utilizzare strategie SEO (Search Engine Optimization) o SEM (Search Engine Marketing) – cioè di ottimizzazione e indicizzazione dei propri siti web, per farsi trovare più facilmente su Google e poter valorizzare i contenuti virali e dal buon potenziale.

In questo modo le aziende diventerebbero sempre meno dipendenti da Facebook per incontrare i propri utenti online. Va ricordato, infatti, che sulle piattaforme social si è solo “ospiti” mentre il proprio sito Internet è come casa propria e si può personalizzare al massimo.

Autore: Roberto Mennitto
IG @rob.mennitto

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